Forma, dimensione, texture e materiali di composizione sono gli elementi che determinano la tipologia di protesi al seno. Scopriamone di più con l’esperto.
Ad ogni donna la sua protesi: c’è chi ambisce ad un seno dall’effetto “pin-up”, chi lo vuole più abbondante ma naturale, chi vuole correggerne le asimmetrie e chi infine vuole ripristinarne le caratteristiche di un tempo, ritrovandone forma e dimensione. La scelta della protesi perfetta, che garantisca armonia e proporzione, è la prerogativa delle oltre 45 mila donne che solo in Italia nell’ultimo anno, hanno deciso di sottoporsi all’intervento di mastoplastica additiva. Ne parliamo con il Dott. Antonio Varanese, chirurgo plastico e ricostruttivo di Roma, che dell’intervento alle mammelle, ne ha fatto il suo cavallo di battaglia con migliaia di pazienti operate.
Dottore, in caso di intervento, chi sceglie la protesi, la paziente o il chirurgo?
La decisione è presa ascoltando le esigenze della paziente, tuttavia è lo specialista che deve indirizzare verso l’opzione più opportuna: la scelta della protesi è una fase molto delicata e complessa e richiede moltissimi anni di esperienza, per questo è bene diffidare da chi lascia alla paziente la completa possibilità di decidere quale sia la protesi corretta.
Su quali criteri di conseguenza viene effettuata la scelta?
Per avere un risultato ottimale, una volta compreso dalla paziente l’entità di aumento volumetrico desiderato, bisogna prendere le giuste misure e fare le adeguate proporzioni. Le protesi più adatte sono il risultato del rapporto tra altezza, peso, torace, qualità del tessuto e dimensione della ghiandola mammaria.
Quali sono i tipi di protesi attualmente disponibili?
Le protesi più utilizzate sono quelle ripiene di gel di silicone coesivo in quanto hanno il vantaggio di garantire la stabilità della forma, di essere più resistenti e garantire un risultato più naturale.
E per quanto riguarda le forme invece?
Esistono due tipi di protesi, quelle rotonde e quelle anatomiche. Le prime, hanno una forma sferica e, a parità di volume, hanno larghezza e altezza uguali. Il secondo tipo, quello definito anche a goccia invece producono una forma più naturale delle mammelle e sono più piene nella parte inferiore. Le protesi anatomiche tendono a garantire una maggior proiezione in toraci stretti-
Che differenza c’è tra una protesi liscia e una protesti testurizzata ruvida?
La differenza sta proprio nella superficie della protesi: la protesi a superficie liscia tende ovviamente a ruotarsi facilmente ed è presente esclusivamente nelle forme rotonde, mentre quella testurizzata attualmente più utilizzata permette una maggiore stabilizzazione della protesi nella tasca mammaria, riducendo l’incidenza della contrattura capsulare, una complicanza rara ma pur sempre da considerare.
Quali caratteristiche devono possedere per essere ritenute sicure?
Le protesi sono dispositivi medici che necessitano di autorizzazioni ministeriali per poter essere immesse sul mercato. Le autorizzazioni vengono date solo in seguito a svariati test sperimentali che valutano la resistenza, la tolleranza e la plasticità dei prodotti. Assicurarsi sempre che l’azienda produttrice garantisca alti standard di qualità e sicurezza.
Altri accorgimenti a tutela della paziente?
Affidarsi esclusivamente a strutture certificate e a medici qualificati con esperienza pluriennale, mai farsi “ingolosire” da offerte low cost. In aggiunta, richiedere al medico il rilascio di un certificato identificativo della protesi che riporti il numero di serie della stessa, il volume, la casa produttrice e il modello, al fine di poterne verificare la tracciabilità.
BOX DI APPROFONDIMENTO
COS’E’ LA MASTOPLASTICA ADDITIVA: è un intervento chirurgico indicato per aumentare i seni naturalmente piccoli, poco sviluppati o per quelli che hanno subito una riduzione di volume per vari motivi. Consiste nell’inserimento di una protesi mammaria al di sotto della mammella, in modo tale da aumentarne il suo volume di una o più taglie.
L’INTERVENTO:
E’un’operazione che ha una durata che varia da un’ora a due ore a seconda della complessità del caso e viene generalmente eseguita in regime di day-hospital e in anestesia generale senza intubazione (cioè solo con l’ausilio della maschera laringea). La mastoplastica è un intervento di routine e il decorso post operatorio è piuttosto breve e privo di particolari problemi: a partire dal terzo giorno si può ritornare a svolgere gradatamente una vita normale evitando però attività particolarmente faticose.
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Adam Brown
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